mercoledì 8 gennaio 2020

COMENIO E L'EDUCAZIONE UNIVERSALE (Pedagogia)

Comenio (vero nome Jan Amos Komensky), viene considerato non solo il maggiore esponente della pedagogia di fede protestante, ma addirittura il fondatore della pedagogia e della didattica moderne.
Nato in Moravia nel 1592, studiò in Germania. Nel 1616 divenne pastore della comunità hussita Unione dei fratelli boemi, seguaci del teologo boemo Jan Hus.
Il richiamo a Jan Hus è fondamentale per comprendere la personalità di Comenio. Durante la Guerra dei Trent'anni e la temporanea fine della libertà protestante, Comenio, che apparteneva all'ala moderata degli hussiti, fu costretto all'esilio. Dapprima si recò in Polonia, dove proseguì la sua attività di predicatore e fu nominato vescovo dell'Unione. Qui svolse anche l'attività di direttore di scuola, approfondendo il suo interesse per la pedagogia.




Un ottimismo pedagogico

La vita di Comenio si svolse durante un periodo drammatico, segnato dalla guerra, dalla peste e dalle carestie. Nel perseguire, ma senza riuscirvi, il progetto di creare una scuola universale, nella quale avviare i giovani al sapere e alla virtù, assegnò all'educazione un ruolo centrale nell'opera di ricostruzione dell'armonia tra uomini e tra uomo e creato.
Per contrastare il male e il disordine, egli propose un grande progetto pedagogico, venato di misticismo e teso a restaurare la moralità mediante la diffusione del sapere e delle virtù. Buon conoscitore dei classici antichi e degli umanisti, ne fuse il pensiero con una concezione potentemente religiosa.
Fine ultimo dell'educazione, anche per il pedagogista moravo, era infatti la salvezza eterna. Comenio si distanziò tuttavia da Lutero, perché meno condizionato da una visione pessimista dell'uomo e più vicino a Erasmo nell'affermare con forza la fiducia nella ragione umana.
Il suo ottimismo pedagogico scaturiva dalla sua concezione del peccato originale, diversa da quella cupa di Lutero e Calvino: l'uomo era segnato dal peccato originale, ma senza essere necessariamente un peccatore.
Egli credeva, come in seguito Rousseau, nell'innocenza dei bambini.




Pampaedia e pansofia

Questo significava, secondo Comenio, insegnare a tutti (pampaedia). Comenio non faceva distinzioni né di sesso né di nazionalità né di ceto: tutti gli uomini andavano istruiti, sino ai massimi livelli del sapere
Il sapere invece per Comenio, si costituisce nell'unità fra teologia, filosofia e scienze, e cioè all'insegna di una visione enciclopedica tale da rendere possibile l'organizzazione sistematica delle varie discipline e il loro più facile insegnamento ed apprendimento. Tale prospettiva viene definita pansofia, dalla dottrina neoplatonica che indica la sintesi unitaria e globale della totalità del sapere.









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