mercoledì 2 settembre 2020

POTERE INFORMALE E AUTORITÀ (Sociologia)

Le relazioni di potere informali

Oltre al potere inteso come la capacità di ottenere ubbidienza, Max Weber individua un'altra forma di potere, più capillarmente diffusa, che egli descrive come la probabilità che un certo soggetto ha di imporre la propria volontà all'interno di una relazione sociale e di vedere attuata questa sua volontà nonostante l'opposizione di altri soggetti.

Esiste dunque una manifestazione più generalizzata e informale del potere, che consiste nella capacità di ottenere qualcosa contro la volontà altrui, senza necessariamente ricorrere a dei comandi espliciti.

Le disuguaglianze nella distribuzione del potere non sono un prodotto esclusivo della società istituzionalizzata, ma hanno una radice ben più profonda. Il potere non è solo un fatto istituzionale e burocratico: ogni interazione tra gli uomini è in qualche modo aperta all'instaurazione di rapporti di potere.


L'autorità

Dobbiamo dunque distinguere tra due fenomeni che presentano differenze significative. Da un lato, ci sono le relazioni di potere informali che pervadono tutte le interazioni sociali. Dall'altro lato, ci sono invece le relazioni di potere istituzionalizzante, cioè rese formali e ufficiali da un sistema di posizioni e di ruoli accettato più o meno da tutti.

L'autorità è sempre inerente ad una certa posizione sociale e dipende quindi primariamente non dalla personalità di chi si trova in quella posizione, ma dal ruolo che è chiamato a svolgere chiunque occupi quella posizione.

Da ciò consegue una seconda differenza, altrettanto fondamentale: mentre il potere informale è un rapporto di fatto, l'autorità è un potere legittimo, cioè una forma di potere che viene riconosciuta come valida e accettata da tutti.






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